sabato 8 maggio 2010

L'eclittica


Si chiama così il piano che descrive l'orbita della terra ruotando attorno al sole (moto di rivoluzione). Siccome nello spazio non c'è sopra o sotto, destra o sinistra, si è presa la Terra con i suoi movimenti come punto di riferimento.
Gli altri pianeti del sistema solare hanno un orbita - come la terra – più o meno sul suo stesso piano (grado più, grado meno). I due corpi che più si scostano da tale piano con una inclinazione nettamente diversa sono il primo, Mercurio (7°), e l'ultimo, Plutone (17°), che però recentemente è stato escluso dalla categoria pianeti. La rotazione del sole è la forza che insieme alla gravità porta tutti i corpi che gli ruotano attorno ad organizzarsi sullo stesso piano.
L'eclittica è inclinata rispetto all'asse di rotazione terrestre sul proprio asse (da polo a polo). E' per questo che dal nostro punto di vista l'eclittica ci appare inclinata ed è questa inclinazione (23° circa) che favorisce il fenomeno per cui le stelle, come anche il sole e la luna sorgono e tramontano, anziché ruotarci attorno restando sempre ad una altezza fissa (perpendicolari sulla testa all'equatore, e ferme sulla linea dell'orizzonte ai poli).
Che casino, mi gira la testa... un po' obliqua!

domenica 2 maggio 2010

V = S/T


Einstein ci ha insegnato una cosa davvero interessante. La velocità della luce è la stessa per tutti, a qualunque velocità si vada.
Se da fermo accendo una pila la luce viaggerà a 300 mila km al secondo. Ma se sono su una ipotetica astronave che non esiste, che va ai 100 mila km al secondo, e accendo la solita pila nella direzione in cui vado, che succede alla luce? 100 mila + 300 mila? No. 300 mila è una barriera imposta dalla natura, insuperabile. Allora che succede? Succede che per chi sta nell'astronave sarà tutto regolare: la luce proiettata contro la parete anteriore viaggerà ai soliti 300 mila km al secondo, ma per chi guarda il fenomeno da fuori, diciamo da un punto “fermo” sarà la somma delle due velocità, quella dell'astronave e quella della luce della pila, ad andare ai 300 mila km al secondo. Come è possibile? E' possibile “rallentando” la luce all'interno dell'astronave. Ed effettivamente è questo che succede. Non potendo aumentare la velocità del raggio di luce, tutto ciò che si trova all'interno dell'astronave risulterà rallentato ad un osservatore esterno. Più veloce andrà l'astronave e più lenti appariranno i movimenti che avvengono al suo interno.

Il mio amico Giuseppe aveva dei problemi e diceva "se il tempo è zero, quanto vuoi che sia la velocità?" E poi, piangendo "V=S/T"
Più o meno è la stessa cosa che aveva scoperto Einstein.

sabato 1 maggio 2010

Piovono sassi


Li chiamano "NEO" e sono gli oggetti vaganti pericolosamente vicino alla terra. Sono sassi di varie dimensioni che talvolta ci cadono addosso, e quindi vale la pena tenerli d'occhio al fine di evitare sgradite sorprese.
La loro quantità è inversamente proporzionale alle dimensioni:
oggetti di circa
10 metri di diametro sono più o meno 150 milioni
100 metri di diametro scendono a 320.000
500 metri, meno di 10.000
1 km, 2.000 sassi
2 km, 400 sassi
10 km, 10 “sassoni”, anzi diciamo pure “montagne”, o pianetini.
Ai margini di questa scala ce ne sono anche di più grossi e di minuscoli.
Quelli sopra i 10 km capitano raramente, ogni parecchi milioni di anni (e dovremmo anche vederli con un certo anticipo, oggi come oggi) e sono quelli che provocano cambiamenti climatici su tutta la terra per le polveri che alzano nell'atmosfera all'impatto con il suolo. Oggetti nell'ordine di un metro di diametro cadono anche più di una volta all'anno. Ma niente paura: gli asteroidi sotto i 10 metri si sbriciolano nell'impatto con l'atmosfera terrestre, che è un buon scudo fino a queste dimensioni. Per passare l'atmosfera poi bisogna anche valutare la consistenza dell'asteroide, se è composto da metalli è più duro e attraversa meglio l'atmosfera, altrimenti si sbriciola e si riduce più facilmente. L'asteroide che causò il Meteor Crater in Arizona (foto) era largo una trentina di metri (il cratere però è di 1.200 metri).