domenica 1 agosto 2010

Lacrime di san Lorenzo


Immaginate di camminare lungo un sentiero di montagna. Ad un certo punto vi trovate nei pressi di un incrocio con un altro sentiero e mentre decidete di attraversare ecco che una moto da cross vi attraversa davanti a tutta velocità, sollevando un gran polverone e suscitando in voi qualche moccolo e augurio che finisca contro un albero.
Ecco con le lacrime di san Lorenzo succede un pò la stessa cosa. C'è un bolide che attraversa il percorso della terra attorno al sole, è la cometa Swift Tuttle. Non solleva propriamente sassolini dal sentiero, ma diciamo che perde pezzi per strada. Tanti, piccoli, e poco gliene importa... ne ha una bella scorta. La terra evita lo scontro, ma girando attorno alla terra passa di lì una volta all'anno, puntualmente, sempre nello stesso periodo, che per comodità chiamiamo 10 agosto (anche se in realtà il punto dell'impatto è vasto e la terra lo attraversa in diversi giorni).
Questi sassolini persi dalla cometa se ne galleggiano placidi per tutto il percorso della cometa, compresi quelli fermi nel punto dove ogni anno passa la terra. E quando lei passa, eccoli che come frecce di fuoco sembrano graffiare il cielo. In realtà siamo noi che andiamo verso di loro. E quando avviene lo scontro con la nostra atmosfera, a 59 km al secondo, l'impatto è tale che si sbriciolano, tant'è vero che a terra non cade quasi nulla.
Questo "sciame" di "stelle cadenti" che ovviamente non sono nè stelle, nè cadenti, non è l'unico a colpire la terra, ma è di certo il più popolare e vistoso, anche perchè avviene in piena estate. Le Leonidi dippersè sarebbero altrettanto appariscenti, ma hanno il picco di visibilità il 16 novembre, quando oltre al freddo ci sono le nuvole che tolgono poesia all'evento. Queste di agosto si chiamano Perseadi, perchè il punto "radiale" nel quale si ricongiungono tutte le scie delle meteore è molto vicino alla costellazione di Perseo. Un pò come il centro di una ruota da bici, dove tutte le razze si incontrano.
Bene, fine della lezione. Non resta che guardarle.

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